Costano care le rimodulazioni di Tre a Wind Tre, almeno quelle risalenti al range temporale che va da maggio a luglio dello scorso anno. L’AGOM ha provveduto a multare l’operatore unico di una somma pari a 2.3 milioni di euro, per via delle modifiche unilaterali applicate al contratto di alcune offerte ALL-IN.
Le modifiche contrattuali operate riguardavano la fatturazione, non più su 7 giorni, ma sui 28 giorni, ed un aumento del costo di 2.99 o di 1.50 euro, a seconda delle promozioni ALL-IN interessate.
In qualche caso si è anche parlato di modifica delle tariffe fuori dalla soglia per quanto concerne le telefonate e gli SMS effettuati al di fuori del proprio bundle (portati a 29 cent).
Wind Tre sarà tenuto a fare fronte alla multa di 2.3 milioni di euro entro 30 giorni dalla ricezione della notifica (passati 60 giorni, l’operatore unico avrà il via libera per presentare il proprio ricorso al TAR Lazio).
L’Autorità ha constatato la mancanza di riferimento al diritto degli utenti di recedere senza costi dal contratto, ovvero di passare ad altro operatore, ma unicamente di recedere dall’opzione rimodulata.
Sia tramite SMS e sia tramite comunicazione del sito web l’Autorità ha rilevato anche la mancanza di riferimento in caso di recesso a eventuali costi di disattivazione e al pagamento delle rate residue nel caso in cui al contratto principale sia associata la vendita di un prodotto (smartphone, tablet, ecc..).
A ciò si aggiunge in alcuni casi l’assenza di informazioni relative alle tariffe a consumo una volta superate le soglie dell’offerta e in altri casi relative alla possibilità di sostituire le nuove tariffe a consumo una volta superate le soglie con un altro piano base.